Arance contaminate, il Sudafrica batte il record

Con una lettera del 3 ottobre scorso alla Commissione europea, Intercitrus ha evidenziato ironicamente che il Sudafrica è sulla buona strada per raggiungere “cifre record di intercettazioni” nei porti europei di agrumi colpiti da parassiti o malattie la cui lotta è ‘prioritaria’ per l’UE, come nel caso della ‘Macchia nera’ (CBS ovvero Citrus Black Spot).

In effetti, anche senza contare il mese di novembre, i dati ufficiali del portale Europhyt-Traces confermano che fino a ottobre sono state individuate 51 partite di agrumi sudafricani colpite da CBS, un numero che rappresenta già la cifra più alta mai registrata.
Inoltre, dei 13 casi registrati in quest’ultimo mese, 12 sono avvenuti sulle arance: fatto che sconfessa la decisione presa dagli esportatori di questo paese e recepita dalle sue autorità, secondo cui, dal 15 settembre, solo le arance prodotte in zone del Sudafrica dichiarate indenni da questa malattia potevano partire per l’UE.

Intercitrus sottolinea così la “scarsa credibilità” delle autorità sudafricane in materia di salute delle piante. Infatti, o gli operatori hanno violato la normativa che si sono autoimposti e hanno continuato a spedire arance da zone dichiarate infette (quelle del Capo orientale), oppure la ‘Macchia nera’ è diffusa anche in zone ufficialmente riconosciute esenti. È questo l’il monito che arriva dalla presidente dell’organizzazione interprofessionale, Immacolata Sanfeliu, che chiede che per la prossima campagna la Ue imponga la chiusura automatica delle importazioni di agrumi sudafricani a partire dalla registrazione del quinto caso positivo, di fronte al caos dimostrato negli ultimi tre anni nel controllo di questa malattia.

Evoluzione del numero di intercettazioni di agrumi contaminati da macchia nera; Fonte: elaborazione Intercitrus a partire dai dati di Europhyt Traces

I problemi del Sudafrica nel controllo della macchia nera, come risulta dal grafico qui sopra, non sono infatti congiunturali. Nelle ultime tre campagne, la media dei casi positivi ha superato 40, tanto che nell’ultimo anno l’esecutivo comunitario ha deciso di sospendere le importazioni (anche se poi è stata una operazione simbolica fatta a novembre, a campagna chiusa). Da cui la proposta di agire a partire dalla quinta segnalzione, come appoggiato da Intercitrus.

Fonte: Ufficio stampa Intercitrus

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