Sana, al via la 35esima edizione della kermesse dedicata al bio

Da oggi sino al 9 settembre a Bologna torna il Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale. Sono 650 le aziende del settore che parteciperanno alla manifestazione, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, AssoBio e Cosmetica Italia. L’evento, arrivato alla 35esima edizione, si presenta in una nuova veste, che quest’anno punta al B2B e si conferma “un’importante occasione per riflettere sulla qualità e sulla produzione del settore agroalimentare“, come sottolinea l’assessore all’Educazione ambientale, agricoltura, agroalimentare e reti idriche del comune di Bologna, Daniele Ara, che ricorda come la città sia un “traino di un nuovo modello di consumo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, che ha tenuto a ricordare come “i temi della sostenibilità ambientale e della sana alimentazione siano oggi cruciali”. Proprio per questo “bisogna supportare di fatto chi produce”, aggiunge.

Gli fa eco Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura: “l’Emilia-Romagna ha investito in questi anni 200 milioni di euro per l’agricoltura biologica e ora il 20% della superficie agricola è coltivata in maniera biologica da 7500 imprese“, dice. Al momento, però, “stiamo attraversando un periodo difficile, i consumi stanno diminuendo e il governo deve prendere a cuore il problema”.

Durante il Sana si terranno anche gli Stati generali del biologico di ‘Rivoluzione Bio‘, organizzati da FederBio, AssoBio in collaborazione con Nomisma. Nel 2023 le vendite alimentari bio nel mercato interno superano i 5 miliardi di euro e l’export raggiungere i 3,6 miliardiin crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Per la presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, però nonostante “i dati siano in aumento l’inflazione ha portato all’aumento dei prezzi e quindi c’è un leggero calo dei consumi”. Anche per Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio, “in questa fase è molto complesso riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori, perché il mercato è in contrazione per la crisi dei consumi”.

Fonte: Ansa

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