Dal Crea agrumi super con le ‘forbici molecolari’

Al via le prime applicazioni per il miglioramento della qualità dei frutti mediante le Tea, tecnologie di evoluzione assistita in agrumicoltura, che mirano a coniugare in un unico frutto antocianine e licopene per aumentarne le proprietà antiossidanti e ridurre la dimensione dei semi.

Agrumi, quindi, di qualità superiore grazie alle ‘forbici molecolari’ che, agendo sullo stesso Dna del frutto, lo migliorano senza l’introduzione di geni esterni. A fare il punto sulla ricerca è il Crea con il suo Centro ad Acireale (Ct) Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura, mostrando i risultati del lavoro decennale e le prospettive future dei programmi di miglioramento genetico.

E quindi i metodi utilizzati per ottenere nuove varietà migliorate dal punto di vista qualitativo e resistenti ad alcune tra le principali patologie (maculatura bruna dei mandarini e mal secco del limone), con particolare attenzione alle strategie di diffusione e valorizzazione delle varietà del Crea nel territorio nazionale.

Estendere il calendario di commercializzazione delle nuove selezioni è un’altra delle sfide del Crea che ha effettuato delle prove di frigoconservazione di ibridi di mandarino; questo per valutare gli effetti delle basse temperature sulla qualità dei frutti e sull’estensione della shelf-life di un prodotto particolarmente deperibile, così da garantirne la disponibilità commerciale per un periodo prolungato. Custode del più importante patrimonio agrumicolo nazionale, il Crea conserva oltre 90 cloni di arancio, limone, clementine, bergamotto, mandarino, ibridi e varietà portaseme, riconosciuto idoneo come ‘Centro per la conservazione e la premoltiplicazione’ dal ministero della Sovranità Alimentare. Molte poi le attività a favore del comparto vivaistico per la cessione di materiale di propagazione conforme agli standard della certificazione Ue.

Fonte: www.ansa.it

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